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Visualizzazione dei post da 2016

Metallica - Hardwired... to Self-Destruct

Vengono criticati, insultati e presi in giro: "Lars Ulrich potrebbe suonare al massimo una batteria di pentole", "Sono una multinazionale che pensa solo ai soldi, non una band", "James Hetfield non ha più la voce aggressiva di una volta"; in giro si sente veramente di tutto. Eppure, nonostante questo, la pubblicazione di un nuovo album dei  Metallica  continua a rimanere di gran lunga l'evento più atteso dell'anno nel panorama Metal, e non solo. Quando si ripresentano loro, si crea un hype che a confronto gli Iron Maiden sembrano una band di periferia con pochi seguaci.  Questa volta poi - dando un po' ragione a chi li definisce una multinazionale - non hanno badato a spese, lanciando un'operazione pubblicitaria da far invidia alla campagna elettorale di Donald Trump. Ormai pienamente consci delle potenzialità di Internet, e anche del fatto che ormai gli album "fisici" vengono comprati solamente da qualche maniaco feticista co

Testament - Brotherhood of the Snake

Non so come la vedete voi, ma per quel che mi riguarda i Testament equivalgono ad una sorta di marchio di qualità. Almeno musicalmente parlando sono infatti molto rari i passi falsi, e nella mia memoria sono anche marcate a fuoco diverse devastanti performance dal vivo.  Non sono rimasto quindi certo stupito, quando ho ascoltato l'undicesimo album "Brotherdhood of the Snake" e ho scoperto che si trattava dell'ennesima cannonata. Non so quale sia il loro segreto, forse hanno semplicemente trovato una facile ricetta che fa funizonare le loro canzoni, oppure hanno scoperto una fonte inesauribile di ispirazione. Sicuramente sono aiutati dal fatto di essere grandi musicisti, e di avere in Chuck Billy un cantante fenomenale. Già, Chuck Billy: se vi piace la sua voce - e se non fosse il caso vi consiglio caldamente una visita dell'udito presso il più vicino otorinolaringoiatra - non potrete non emozionarvi fin dall'inizio. Un nervoso riff di chitarra dal sapore tip

Pain - Coming Home

In lontananza sentiamo una chitarra dal sapore Country, che normalmente ci dovrebbe far pensare ad una desolata landa desertica degli Stati Uniti. Questa volta però, se di Cowboy vogliamo parlare, dobbiamo riferirci a Cowboy spaziali. Già, perché questa chitarra è suonata dai Pain e in breve tempo sprigiona un Riff decisamente Metal, dalle fragranze elettroniche e Industrial. I Pain - spesso considerati un semplice passatempo di Peter Tägtgren per distrarsi dagli Hypocrisy - hanno sempre amato le tematiche spaziali. Come dimenticare il mitico alieno nel video di "Shut your mouth"? O come non fare caso alla buffa copertina di questo album, chiamato "Coming Home", che raffigura lo stesso Tägtgren vestito da astronauta? La cosa curiosa di questo progetto mi è però sempre sembrata che, pur parlando di spazio siderale e di musica Industrial, le sensazioni emanate siano tutt'altro che fredde. Anzi, ho sempre trovato la musica dei Pain accogliente ed avvolgente, come

Kai Hansen - XXX Three decades in Metal

Kai Hansen sembra godersi il suo buon momento, alternato fra i soliti Gamma Ray e il progetto Unisonic, portato avanti con successo in collaborazione con Michael Kiske. E cosa c'è di meglio per festeggiare se non la pubblicazione del primo album solista in assoluto? Ovviamente un album scritto in libertà, senza troppe pressioni da parte delle case discografiche, con un nome evocativo come "XXX - Three decades in Metal" e la collaborazione di tanti vecchi amici.  Come ci si potrebbe aspettare il lavoro parte in maniera roboante, con un classico pezzone d'apertura in salsa Power Metal intitolato "Born Free", a sottolineare la costante voglia di libertà dell'istrionico cantante-chitarrista. Una cosa che si nota subito è la difficoltà del buon Hansen nel raggiungere le note più alte, tanto che in alcuni frangenti si ottiene il classifo effetto "gallina strozzata", anche se nel complesso il risultato rimane comunque abbastanza buono. Può quindi no

Sabaton - The Last Stand

I Sabaton sono una delle realtà più entusiasmanti del Metal europeo. Lo confermano gli album, con sempre nuovi brani degni di nota, e lo sottolineano ancora di più le esibizioni dal vivo, con roboanti performance in giro per il mondo.  Il nuovo "The Last Stand" - ottavo album in studio - conferma la regola e ci consegna un lavoro fresco e tutto da gustare. Le caratteristiche sono costanti: pezzi epici, battaglieri ed entusiasmanti con tematiche legate alla guerra. Anche se i temi non cambiano mai, la band svedesere riesce a rendere i suoi lavori sempre interessanti e - nonostante la drammaticità di alcuni eventi narrati - divertenti da ascoltare e mai banali.  Questa volta gli scandinavi si soffermano sulle battaglie più epiche in assoluto, ovvero quelle in cui pochi uomini hanno affrontato eserciti interi. Non a caso il disco parte con "Sparta", che racconta forse la storia più famosa di tutte, che ha ispirato anche il film "300": un manipolo di spart

Doro - Strong and Proud

La regina del Metal è in vena di festeggiamenti. D'altronde 30 anni di carriera non possono certo passare inosservati, e cosa c'è di meglio per festeggiare se non esibirsi di fronte al proprio pubblico? Ed è proprio questo quello che deve aver pensato Doro, che prima a Wacken, di fronte ad una folla oceanica, e poi con due show da tutto esaurito nella sua Düsseldorf, ha regalato ai suoi fan serate piene di grandi classici e ospiti di tutto rispetto.  Ovviamente tutto ciò non può cadere semplicemente nel dimenticatoio e così la Metal Queen ha fatto pubblicare, con il nome di "Strong and Proud", le registrazioni di questo bell'anniversario, sotto forma di CD, DVD e Blu-Ray. Nelle mie mani c'è la semplice versione su disco, solo audio, che ha contenuti limitati rispetto alle uscite video. Tuttavia, anche solo sentire le note di quelle serate è un vero piacere e si riesce perfettamente a percepire il clima di festa che aleggiava.  L'inizio è affidato alle

Rammstein @Allmend Rockt, Lucerna. 04/06/2016

Se nella  prima giornata  dell'Allmend Rockt tutto era filato liscio come l'olio, il secondo giorno si è rivelato un vero incubo per gli organizzatori, evidentemente impreparati all'assalto di 50'000 metallari. Tutto ciò nonostante la grande affluenza fosse stata largamente preannunciata. Se i mezzi pubblici hanno funzionato come previsto, già raggiungendo l'entrata (una sola per tutti) si rimaneva spiazzati di fronte alla muraglia umana formatasi per strada. In totale per arrivate alla zona concerti sono stati necessari oltre 45 minuti e testimoni raccontano di tempi d'attesa molto maggiori.  Purtroppo però non è finita qui: perché se i punti di distribuzione delle bevande erano sufficienti, altrettanto non si può dire per gli stand dedicati al cibo: code fantozziane (c'è chi parla di un'ora d'attesa, chi addirittura di due) si sono formate per accaparrarsi un hamburger di pessima qualità. Inoltre, 50'000 persone sono sembrate decisament

Iron Maiden @Allmend Rockt, Lucerna. 03/06/2016

Quest'anno una nuova realtà ha fatto comparsa sulla scena musicale svizzera: il festival Allmend Rockt di Lucerna, una città non abituata a grandi avvenimenti di questo tipo, ma che ha comunque deciso di ospitare un evento che in due giorni porta circa 70'000 metallari sulle rive del Lago dei Quattro Cantoni. L'avvicinamento al sito del concerto è quanto di più efficiente si possa immaginare. La stazione centrale è infatti raggiungibile comodamente da ogni angolo della Confederazione. Da lì si può poi scegliere se proseguire con un bus speciale, con un altro treno o più semplicemente con una tranquilla passeggiata di 20 minuti, ben indicata da appositi cartelli. Insomma, tutto molto svizzero.  Nella prima giornata, nella quale i protagonisti sono gli storici Iron Maiden, sono previste circa 20'000 persone. L'entrata non presenta particolari difficoltà e in un attimo ci si ritrova in una grande distesa più o meno asfaltata, con delle zone erbose ai lati. Semp

AC/DC & Axl Rose @Stade de Suisse, Berna. 29/05/2016

Gli AC/DC sono arrivati a questo tour mondiale dopo diversi colpi di sfortuna: la demenza che ha colpito Malcom Young, l'arresto del batterista Phil Rudd e infine il grave danno all'udito dello storico cantante Brian Johnson. Come se non bastasse è poi arrivato un mare di polemiche, dovuto al fatto che come sostituto di Johnson per le date dal vivo è stato scelto nientepopodimeno che Axl Rose, uno dei personaggi più controversi del Rock, tutto genio e sregolatezza.  La band australiana non ha però badato troppo alle chiacchiere dei giornalisti o dei fan più intransigenti e nostalgici, ed ha fatto proseguire la colossale macchina live. E sapete cosa? Ha fatto benissimo. Bastava fare un giro davanti allo Stade de Suisse di Berna prima del loro concerto per capire la portata dell'evento: un'orda di persone in piena fibrillazione ha invaso il quartiere, l'eccitazione era palpabile e tutti erano pronti semplicemente a fare festa a suon di Rock'N'Roll. I bigliet

Zakk Wylde - Book of Shadows II

Il riposo del guerriero. Potrebbe essere questa la frase perfetta per descrivere "Book of Shadows II", il secondo album solista di Zakk Wylde che viene pubblicato a ben 20 anni di distanza dal primo. Già, perché le note di questo lavoro sono molto diverse da quelle che normalmente sentiamo uscire dalla chitarra del barbuto musicista.  L'ascia da guerra, o se volete essere meno astratti la chitarra elettrica, lascia spazio al fioretto, ovvero alla sei corde acustica. L'aggressività viene messa da parte e fa la sua entrata in scena la calma e al posto di scuotere la testa selvaggiamente vi troverete a guardare fuori dalla finestra in modo malinconico. Questo lato melodico del buon Zakk sorprende fino a un certo punto, visto che il suo amore per il southern rock, per il blues e per le sonorità più visceralmente americane è evidente anche quando compone per i suoi Black Label Society. Questa passione a quanto pare ogni tanto - diciamo almeno ogni 20 anni - sente il bi

Ace Frehley - Origins, Vol. 1

Ace Frehley è un personaggio che vanta un certo alone di mistero, con il suo glorioso passato nei Kiss a conferirgli un'immagine quasi mistica. Ora torna sul mercato, e lo fa in modo - ammettiamolo - un po' facile, con un album di cover pieno di grandi classici della musica hard rock, intitolato " Origins , Vol . 1". Non contento, si avvale della collaborazione di personaggi come Slash e Lita Ford, e fa sognare i nostalgici con un brano cantato dal Sua Maestà Paul Stanley . La facilità dell'operazione è comunque più o meno l'unica critica che si può muovere a questo lavoro. La cosa che salta subito all'occhio, o meglio, all'orecchio, è che Ace sembra divertirsi come un matto. Ha preso alcune delle sue canzoni preferite e le ha tappezzate di assoli e parti funamboliche di chitarra. E così si parte alla grande, con la gloriosa &q

Monster Truck - Sittin' Heavy

I Monster Truck sono una band canadese al secondo album in studio. Personalmente sento per la prima volta questo quartetto di rocker , eppure ascoltandoli ho avuto come l'impressione di incontrare un vecchio amico, di quelli che ti fanno sempre stare bene e sanno come farti divertire.  Stiamo parlando di Hard Rock, di quello che trasuda blues da ogni angolo, stiamo parlando di polvere, fumo e Whisky, ma questa volta il Tennessee non c'entra, al massimo ci troviamo in una distilleria di Hamilton , Ontario.  Con il disco " Sittin ' Heavy " veniamo proiettati in una realtà fatta di musica dannatamente onesta. E il vecchio amico di cui ho appena parlato inizia l'opera chiedendoci in modo provocatorio " Why are you not Rocking ?", una domanda posta su note frenetiche, che ci impediranno di stare seduti sulla nostra poltrona. La successiva

Avantasia - Ghostlights

È tempo di un nuovo capitolo - il settimo - per uno dei progetti più altisonanti nell’ambito del Metal melodico. Torna infatti l’opera metallica Avantasia, creata dalla vulcanica mente di Tobias Sammet.  Personalmente non ho seguito tutte le uscite di questo progetto e non posso quindi fare paragoni completi con gli altri lavori. Quel che è certo, è che la struttura è sempre quella: ricerca della melodia e un alto numero di ospiti, possibilmente dotati di grandi voci. L’album - intitolato “Ghostlights” - parte con “Mystery of a Blood Red Rose”, un piacevole brano “up tempo” ideale da porre in apertura del disco. Forse il pezzo avrebbe potuto essere più incisivo con una maggiore valorizzazione delle chitarre, neo che troveremo grosso modo lungo tutto il lavoro, molto incentrato su voci, tastiere e orchestrazioni.  Segue la lunga e brillante “Le the Storm Descend Upon You”, dove entra in scena uno dei protagonisti assoluti del disco: Jorn Lande, con la sua magistrale ed evocativa

Megadeth - Dystopia

Forse lo avevo già scritto in passato proprio su queste pagine, ma è un concetto essenziale, e va ripetuto. Dave Mustaine sembra riuscire a scrivere buona musica solamente quando è incazzato, o perlomeno quando qualcosa di grosso ha scombussolato la sua vita.  Ebbene, a giudicare da come suona il nuovo album "Dystopia", qualche evento deve aver fatto molto irritare Mr. Mustaine. E per fortuna, mi viene da dire, visto che l'ultimo "Super Collider" era stato un mezzo disastro e, chissà, forse proprio questo flop artistico ha fatto riemergere un po' di sano odio verso il mondo. Quel che sappiamo di certo, è che la formazione è stata per l'ennesima volta rivoluzionata, con l'arrivo di Chris Adler alla batteria e Kiko Loureiro alla chitarra: per usare termini calcistici che vanno tanto di moda, si potrebbe parlare di veri "top player". Il nuovo lavoro viene introdotto da una sinuosa voce femminile che ricrea ambientazioni vagamente mistiche e