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Visualizzazione dei post da 2015

Europe - War of Kings

Visto che il mio blog non si occupa di stretta attualità, mi permetto di recensire ora un disco uscito già lo scorso marzo. Si tratta di " War of Kings " , ultimo lavoro degli svedesi Europe (sì sì, proprio quelli di " The Final Countdown ").  Ormai da qualche anno il quintetto è tornato sulle scene mondiali, con un'attitudine hard rock bella granitica e il solito notevole gusto per la melodia. Si tratta di elementi che forse non gli hanno più fatto raggiungere le clamorose vendite dal passato, ma gli hanno comunque permesso di conquistare un fedele seguito in tutto il mondo. Il presente album non smentisce l'attitudine più recente, e ci regala una cinquantina di minuti di ottima musica.  La opener " War of Kings " è un autentico gioiello, potente ma allo stesso tempo arioso, in qualche modo cupo ma anche piacevolmente accattivante. Già, perché se c'è una cosa che continua a contraddistinguere gli Europe , è la capacità di

Children Of Bodom - I Worship Chaos

Devo ammetterlo, per me è ormai veramente difficile recensire un album dei Children Of Bodom. Quelli che sono stati dei veri e propri ragazzini prodigio della scena Metal, e per anni fra i miei musicisti preferiti, ormai sono cresciuti, e sono lontani anni luce dalle sonorità degli esordi. Con i loro primi dischi i finlandesi mi avevano letteralmente fanno innamorare del loro melodic death metal: un mix fra melodie e brutalità, un inquietante e selvaggio balletto fra voce animalesca e tastiere vellutate, una furia omicida con un’ammaliante venatura barocca.  Col tempo però le cose cambiano, e i bambini di Bodom hanno scelto sonorità che mi piace definire “più americane”, il loro stile è diventato più diretto ma, a mio avviso, anche più anonimo e meno originale. Poco male comunque, visto che il successo a livello discografico ha dato nettamente ragione a loro, e non ai gusti del sottoscritto umile scribacchino.  Il nono disco della band capitanata da Alexi “Wildchild” Laiho, into

WASP - Golgotha

Dopo qualche anno di insolito silenzio si fanno di nuovo sentire gli WASP. La band americana capitanata dal carismatico Blackie Lawless si è presa più tempo del solito per produrre questo album, intitolato “Golgotha”, e il risultato è una conseguenza evidente di questa nuova strategia. Il disco si presenta infatti con sonorità piuttosto cupe, vagamente malinconiche e con tematiche introspettive, studiate e pensate. Il titolo, d'altronde, lascia pochi dubbi (per chi non lo sapesse Golgotha, o Golgota in italiano, è la collina vicino a Gerusalemme su cui venne crocifisso Gesù). Il lavoro sembra ispirarsi in particolare al grande classico “The Crimson Idol” (1992) e, pur non raggiungendo i fasti di quest’ultimo, sicuramente offre della buona e onesta musica. Molto bello ad esempio il brano di apertura “Scream”, che mette subito in chiaro le cose. Gli WASP del 2015 non portano novità stilistiche rilevanti, ma sono ancora dannatamente bravi nel fare una cosa: suscitare fortis

Iron Maiden - The Book Of Souls

Il bello di essere una delle più grandi band della storia, è che si può agire come meglio si crede. E così, in un'epoca in cui l'ascoltatore medio ha la capacità di concentrazione di un criceto lobotomizzato, gli Iron Maiden tornano sul mercato dopo cinque anni di assenza con un doppio album della durata totale di un'ora e mezza.  Dopo due lavori per lo meno controversi, "The Book Of Souls" era attesissimo e carico di emotività a causa dei problemi di salute - per fortuna brillantemente superati - che hanno colpito il cantante Bruce Dickinson, che si è reso conto del male proprio in fase di registrazione.  Già in apertura, con la bella e ariosa "If Eternity Should Fail", si capisce che la band britannica è ispirata come non si sentiva da tempo, e le sensazioni che scaturiscono dal primo brano - stranamente un mid tempo - ricordano vagamente l'epoca di "Brave New World", a parere di chi scrive l'ultimo album veramente riuscito. Il pezz

Motörhead - Bad Magic

Il buon caro vecchio Lemmy - un uomo che sembrava letteralmente indistruttibile - non se la passa benissimo. Le ultime date dal vivo dei Motörhead sono risultate disastrose, con esibizioni interrotte a causa di problemi respiratori del leggendario cantante e bassista, o testi di canzoni storiche sbagliati in maniera clamorosa. La parabola discendente sembra ormai inarrestabile, e forse alla soglia dei 70 anni il leader della band britannica dovrebbe valutare di ridurre drasticamente l’attività live. Con queste premesse, non molti erano fiduciosi pensando al nuovo album “Bad Magic”. Per fortuna però il rock’n’roll è una bestia strana, istintiva ed imprevedibile. E così, lo stesso gruppo che sembra arrancare sul palco (anche se a dire il vero, solo uno di loro arranca), sforna un disco pieno di grinta ed energia, che sembra uscito direttamente dagli anni d’oro. Con in apertura due pezzi adrenalinici come “Victory or Die” e “Thunder & Lightning” il divertimento e le emozioni sono

Symphony X - Underworld

I Symphony X negli ultimi anni si sono sempre più affermati come una certezza assoluta del panorama Metal internazionale. Con i due album “Paradise Lost” e “Iconoclast” non hanno davvero sbagliato un colpo, proponendo il loro progressive sì tecnico, ma allo stesso potente e viscerale.  Nel 2015 è tempo quindi di un’ardua sfida, confermarsi sugli incredibili livelli raggiunti, e il nuovo “Underworld” riesce perfettamente in questa missione.  Si comincia con un’introduzione strumentale maestosa, quasi inquietante, e si passa poi alla prima vera canzone, intitolata “Nevermore”. Nonostante un serratissimo riff, subito si nota che il suono risulta più freddo rispetto al recente passato, ma mai distaccato, mentre il ritornello suona molto melodico e pulito, facendo da contraltare alle parti strumentali più aggressive.  Con la title-track “Underworld” gli americani diventano più minacciosi, e ancora una volta la voce di Russell Allen si dimostra incredibilmente versatile, con parti url