Se nella prima giornata dell'Allmend Rockt tutto era filato liscio come l'olio, il secondo giorno si è rivelato un vero incubo per gli organizzatori, evidentemente impreparati all'assalto di 50'000 metallari. Tutto ciò nonostante la grande affluenza fosse stata largamente preannunciata.
Se i mezzi pubblici hanno funzionato come previsto, già raggiungendo l'entrata (una sola per tutti) si rimaneva spiazzati di fronte alla muraglia umana formatasi per strada. In totale per arrivate alla zona concerti sono stati necessari oltre 45 minuti e testimoni raccontano di tempi d'attesa molto maggiori.
Purtroppo però non è finita qui: perché se i punti di distribuzione delle bevande erano sufficienti, altrettanto non si può dire per gli stand dedicati al cibo: code fantozziane (c'è chi parla di un'ora d'attesa, chi addirittura di due) si sono formate per accaparrarsi un hamburger di pessima qualità. Inoltre, 50'000 persone sono sembrate decisamente troppe per lo spazio a disposizione, visto che non c'erano autentiche vie di fuga dove potersi rilassare e si era obbligati a mangiare rischiando di venire travolti da qualche pogo improvvisato.
Nonostante questo in molti hanno deciso comunque di sacrificare la visione dei gruppi che suonavano in serata (Apocalyptica e Slayer) per riuscire a nutrirsi ed essere così in forze per la band che ha attirato la notevole folla in quel di Lucerna.
Rammstein
Dal centro del palco parte un conto alla rovescia, al termine del quale vengono sparati i primi fuochi d'artificio di uno spettacolo che definire pirotecnico sarebbe riduttivo. Subito dopo parte un micidiale riff di chitarra di una nuova canzone dal titolo "Ramm4". Già, perché solo un gruppo pienamente consapevole dei propri mezzi come i Rammstein può debuttare con un brano che solo in pochissimi hanno sentito. La scenografia è imponente: luci futuristiche si muovono ovunque e fanno anche da pedana per i musicisti, che appaiono come calati dal cielo. Fa poi la sua comparsa fra passi di tip tap e cilindro in testa anche il cantante Till Lindemann, che subito fa sentire la sua possente voce.
Il brano è nuovo, come dicevo, ma è talmente semplice ed efficace nel suo ritornello (Ja - Nein - Rammstein) che in pochissimi secondi viene cantato da tutti i presenti, creando un ambiente da brividi. Tanto per non far calare la tensione (come se ci fosse questo pericolo) si prosegue con "Reise, Reise", ancora una volta cantata da tutti. Da questo momento via è poi un susseguirsi di emozioni che è quasi difficile da descrive, con continue trovate sceniche, esplosioni e soprattutto tanto tanto fuoco, in particolare durante le canzoni più tirate. "Keine Lust" piomba pesantemente sopra Lucerna, mentre "Feuer frei!" si abbatte come una scure sui presenti, il tutto con una qualità del suono incredibilmente buona.
Ma i Rammstein non sono solo fuoco e fiamme ma, anzi, sanno essere molto versatili. E così c'è anche spazio per i momenti più introspettivi, come durante l'esecuzione di "Seeman". Il delirio totale si raggiunge quando i tedeschi decidono di suonare una in fila all'altra le conosciutissime "Ich Will" e "Du Hast". In particolare durante l'esecuzione di quest'ultima le fiamme arrivano dal lato, da sopra e da sotto il palco ma, come se non bastasse, anche dalle postazioni dei mixer in mezzo alla folla, cosicché anche le persone più distanti potessero scaldarsi un po' nella comunque piacevole serata. La divertente "Amerika" conclude poi la parte ufficiale del concerto, in un ambiente festoso con gente che salta e balla senza fermarsi un attimo.
È poi però tempo di bis, con la teatrale "Sonne" che non può che coinvolgere tutti. Poi, un nuovo momento tranquillo e oserei dire intimo, con "Ohne Dich" suonata in versione praticamente acustica, con tutti i membri del gruppo rannicchiati in un angolo del palco e illuminati da un semplice faro. Infine non poteva mancare "Engel", con il buon Till che munito di angeliche ali prende il volo e, come buona abitudine, comincia a sparare fuoco da ogni lato. Un finale spettacolare, degno di uno show perfettamente riuscito. L'unico neo è forse stata la durata: poco più di un'ora e mezza.
Per tirare le somme, se volete far dimenticare a tutti i malumori dovuto alla cattiva organizzazione, vi basta far suonare i Rammstein alla fine dell'evento e nessuno si ricorderà delle estenuanti code.
Immagine pubblicata sul profilo ufficiale Sonisphere Switzerland
Commenti
Posta un commento