Passa ai contenuti principali

Angra - Ømni

Ed eccomi qua, con colpevole ritardo (che ci volete fare, anche io col tempo comincio a perdere colpi) a recensire il nuovo lavoro dei brasiliani Angra, intitolato "Ømni". 

La sfida che si poneva di fronte al quintetto era di quelle piuttosto impegnative: bisognava in primis riuscire quantomeno ad eguagliare il livello raggiunto col disco precedente - il riuscitissimo "Secret Garden", uscito nel 2014 - e allo stesso tempo sopperire in qualche modo alla partenza del talentuoso chitarrista Kiko Loureiro, andato a godersi la gloria alla corte di Sua Maestà Dave Mustaine.  

La band di Rafael Bittencourt non si è però fatta spaventare dai compiti che l'attendevano. In un certo senso, l'entrata nel gruppo del cantante Fabio Lione, che ormai risale al 2013, sembra aver dato nuovo slancio al gruppo, una linfa vitale che è ancora lontana dall'essere esaurita. La prova che si tratta di un matrimonio felice è anche data dal fatto che lo stesso italiano ha recentemente lasciato i Vision Divine, presumibilmente proprio per focalizzarsi maggiormente sulla creatura brasiliana.  

"Ømni", come avrete ormai capito, è quindi un album perfettamente riuscito. Il brano d'apertura, "Light of Transcendence", sembra quasi essere un omaggio al Power Metal più classico: melodico, veloce e con un ritornello dall'apertura emozionante. Più in generale, se "Secret Garden" nella sua bellezza lasciava un retrogusto malinconico e vagamente cupo, questo lavoro risulta molto più "luminoso" e grintoso. Una grinta che esce senza dubbio nella seguente "Travelers of Time", che non rinuncia però a un altro ritornello da 10 e lode.  

Livelli stratosferici si raggiungono poi con "Black Widow", che propone un vorticoso e inquietante duetto fra Lione e Alissa White-Gluz, che sfodera il suo proverbiale grow, per far capire a tutti quanto sia pericolosa una vedova nera. Stranamente, i due pezzi che sembrano essere stati composti per essere i più rappresentativi - "Insania" e "War Horns" - pur essendo belli mi convincono meno rispetto alle altre composizioni.  

Semplicemente spettacolare invece il ritmo tribale e ipnotico di "Caveman", canzone decisamente originale che mi ha semplicemente conquistato. Segue la più classica, ma altrettanto riuscita, "Magic Mirror". Non manca nemmeno una ballata, "Always More", che per nostra fortuna non cade nel banale, ma ci regala buone emozioni. 

Gli Angra si confermano insomma un realtà solidissima, in un momento di forma davvero notevole. 

VOTO: 8/10





Commenti

Post popolari in questo blog

Iron Maiden @ Hallenstadion Zurigo, 22.06.2013

Gli anni passano, ma per milioni di persone in tutto il mondo un concerto degli Iron Maiden rimane qualcosa di imperdibile. Non fa eccezione la Svizzera, che anche questa volta riserva un Hallenstadion "sold out" per la Vergine di ferro. Per quel che ci riguarda, siamo costretti ad assitere allo show da una posizione piuttosto defilata; riusciranno i nostri eroi a coinvolgerci nonostante la situazione non ottimale? Voodoo Six A causa di un traffico infernale sulla strada per Zurigo, condito da un numero incredibile di lavori in corso portati avanti simultaneamente, ci perdiamo l'esibizione dei londinesi Voodoo Six. Niente gruppo di spalla quindi, si passa direttamente a Bruce e compagni! Iron Maiden L'Hallenstadion è gremito in ogni ordine di posti e la tensione aumenta nell'attesa della leggendaria band inglese. Come sempre in questi casi, il pubblico è estremamente eterogeneo, con giovani al primo concerto e attempati rocker ad animare l'arena. Tutti s

Phil Campbell and the Bastard Sons - We’re the Bastards

I Bastard Sons mi sono simpatici. Sarà perché sono gli eredi legittimi e diretti dei Motörhead, e quindi del Rock'n'Roll, sarà perché sono la famiglia allargata del leggendario Phil Campbell, o semplicemente perché hanno dei buffi faccioni da gallesi. Fatto sta che già dell'album d'esordio avevo parlato piuttosto bene proprio su queste pagine.  Il secondo album però, anche quando si ha un capitano di lungo corso come l'esperto chitarrista, è sempre delicato, un rischio dopo gli esordi che tendono ad essere fondamentalmente adrenalinici per ogni gruppo con un minimo di capacità. Ebbene, sono felice di dire che questo delicato passaggio è stato superato brillantemente. Anzi, dirò di più: se nel primo lavoro si poteva pensare a un semplice prolungamento dei Motörhead senza la semi-divinità Lemmy, ora - passo dopo passo - si cominciano a vedere quelle che sono le caratteristiche peculiari della band.  Le prime note vanno sul sicuro, con la title-track "We're th

Trick or Treat - The Legend Of The XII Saints

Come avrete notato, in questo strano periodo caratterizzato dal coronavirus, anche il blog si è preso una piccola pausa, visto pure un mondo discografico decisamente rallentato a causa della situazione. Per riprendere un po' l'attività, ho deciso di commentare un album uscito un paio di mesi fa e che trovo particolarmente meritevole: "The Legend Of The XII Saints" degli italiani Trick or Treat.  Diciamolo subito: un lavoro del genere non può che risultare esaltante. Era infatti sogno di qualunque metallaro della mia generazione ascoltare un disco Metal ispirato dall'epica saga dei Cavalieri dello Zodiaco, una storia che ha accompagnato la nostra infanzia (e non solo) facendoci sognare di battaglie e scontri fantastici. Se tutto questo, poi, è anche suonato molto bene e con una produzione iper professionale, non possiamo che essere doppiamente felici!  Sono ormai lontanissimi i tempi in cui il gruppo modenese era una semplice cover band degli Helloween, la loro