Anneke van Giersbergen torna sugli scaffali degli ormai sempre più rari metallici negozi di dischi - o più banalmente sui vari supporti elettronici esistenti - e lo fa con una nuova, solida band chiamata VUUR, che in olandese significa fuoco. Il gruppo dell'ugola d'oro, nota ai più per essere stata la voce dei The Gathering, propone un Progressive Metal piuttosto interessante, non dei più complessi che spaventano l'ascoltatore medio, ma nemmeno dei più semplici, in modo da non cadere nella mediocrità.
Dal punto di vista prettamente strumentale, in alcuni passaggi il quintetto tende a suonare piuttosto cupo, "chiuso", o se preferite introspettivo. La somma degli elementi è però tutt'altro che un polpettone impossibile da digerire e, proprio grazie all'angelica voce di Anneke, riesce a volare e a farci volare. Anzi, più che a volare riesce a farci viaggiare, visto che una delle caratteristiche dell'album - intitolato "In This Moment We Are Free - Cities" - è che ogni singolo brano è dedicato a una diversa città del mondo e così, con le cuffiette nelle orecchie, ci troviamo a balzare da Berlino a Beirut, da San Francisco a Rio e da Helsinki a Città del Messico.
Il disco, pur essendo buono e come già detto solido, non è tuttavia perfetto. In primis non tutti i pezzi hanno caratteristiche sufficienti ad essere immediatamente riconoscibili o più semplicemente ad uscire un po' dall'anonimato. Secondariamente, non sempre i brani ricordano in qualche modo la città ai quali sono dedicati, un vero peccato visto che ho trovato il concetto generale del lavoro molto buono.
Ad ogni modo, nel complesso si può parlare di buon debutto. Il pezzo più riconoscibile in assoluto è forse "My Champion - Berlin" che - probabilmente non a caso - è stato anche scelto come singolo. Molto belle anche "The Fire - San Francisco" o la leggera e, in questo caso, anche molto compatibile con la spensierata località "Freedom - Rio". La voce di Anneke riesce a rendere piacevole grosso modo ogni brano, ma fra gli altri si fa notare anche "Your Glorious Light Will Shine - Helsinki".
Tirando le somme, si poteva fare di più ma l'album è gradevole e non annoia. Parliamo pur sempre di un lavoro marcatamente Progressive, il che rende ovviamente necessari più ascolti, ma secondo me ne vale la pena. Più in generale, le band sembra avere quel che serve per un brillante futuro, anche solo considerando il secondo posto ottenuto nella classifica olandese.
VOTO: 7,5/10
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