I Rammstein sono una macchina da guerra: fenomenale su album e se possibile ancora meglio dal vivo, dove trasmette un'energia senza eguali. Quando quindi ho saputo che un loro concerto, filmato da decine di telecamere e lavorato dal regista svedese Jonas Akerlund, sarebbe comparso in diverse sale cinematografiche sparse per l'Europa, non ho esistato un attimo e mi sono accaparrato un biglietto.
La sala del cinema di Berna nella quale mi trovo è gremita e il pubblico sembra decisamente curioso di vedere cosa apparirà sullo schermo.
Il concerto immortalato è quello tenutosi nel 2012 davanti ai 17'000 spettatori del Palais Omnisports di Parigi. Le prime immagini sono distorte, in bianco e nero, e mostrano la band avanzare sulle scale delle tribune, attorniata da una folla festante, con in mano una torcia che ricorda quella olimpica. Un'imponente passerella cala sui presenti, per permettere al gruppo di raggiungere il palco e accendere i fuochi - i primi di una lunga serie - che danno il via allo spettacolo.
Si parte con la rocciosa "Sonne", e subito si capisce come sentire la potenza dei Rammstein con l'audio di un buon cinema sia una cosa semplicemente sensazionale.
Lo spettacolo pirotecnico prende veramente vita con la successiva "Wollt ihr das Bett in Flammen sehen?", dove si notano anche i primi sapienti lavori effettuati nella post-produzione. Durante i demoniaci acuti del pezzi la faccia del cantante Till Lindemann prende per qualche frazione di secondo sembianze mostruore, aumentanto il già notevole effetto inquietante del gruppo tedesco.
Il regista sceglie di seguire il ritmo delle canzoni con quello delle inquadrature: più è rapido il pezzo e più viene cambiata velocemente la telecamera, ottenendo un effetto vorticoso che ha qualcosa di ipnotico.
La prestazione della band è poi da incorniciare, con una potenza micidiale che viene riversata sui presenti, con una scaletta costellata da perle come "Keine Lust", "Feuer Frei!" e "Mutter". Ovviamente non mancano le trovate sceniche, come in "Mein Teil", quando il buon Till si presenta come un sanguinolento chef, intento a cucinare, fra una fiammata e l'altra, il povero Flake. "Du Hast", poi, non può che coinvolgere tutto il pubblico presente, che in molte parti canta al posto di Lindemann.
È poi tempo di un momento più "intimo" del concerto: la passerella iniziale si abbassa nuovamente e la band - in versione sadomaso - si reca in mezzo alla folla dove si trova un palco più piccolo, facendo partire la perversa "Bück Dich", con il solito corredo di masturbazioni e sesso anale. Ora però le inquadrature sono completamente diverse, si usano meno telecamere, i cambi di ritmo sono meno frequenti e l'immagine è lasciata volutamente "sgranata", per dare un tocco per l'appunto più intimo. Sempre sul palchetto vengono eseguite l'aggressiva "Mann gegen Mann" e la delicata e immancabile "Ohne Dich", accompagnata da accendini e luci di cellulare del pubblico.
Dopo questa "pausa" da fuochi e fiamme, tocca al gran finale, con i grandi classici "Mein Herz Brennt", "Engel" - con il solito Till dalle ali infuocate - e l'irriverente "Pussy". Un trionfo, che si conclude in maniera sorprendentemente dolce, con una dedica a Parigi: "Frühling in Paris", durante la quale i colori scompaiono, per lasciare spazio a un malinconico bianco e nero.
Per chi non avesse avuto l'occasione di recarsi al cinema non c'è da preoccuparsi, poiché a breve verrà pubblicato il DVD. Più che a un concerto, si ha avuto l'impressione di assistere a un vero e proprio film, registrato e prodotto con maestria. Assolutamente da vedere.
VOTO: 9/10
La sala del cinema di Berna nella quale mi trovo è gremita e il pubblico sembra decisamente curioso di vedere cosa apparirà sullo schermo.
Il concerto immortalato è quello tenutosi nel 2012 davanti ai 17'000 spettatori del Palais Omnisports di Parigi. Le prime immagini sono distorte, in bianco e nero, e mostrano la band avanzare sulle scale delle tribune, attorniata da una folla festante, con in mano una torcia che ricorda quella olimpica. Un'imponente passerella cala sui presenti, per permettere al gruppo di raggiungere il palco e accendere i fuochi - i primi di una lunga serie - che danno il via allo spettacolo.
Si parte con la rocciosa "Sonne", e subito si capisce come sentire la potenza dei Rammstein con l'audio di un buon cinema sia una cosa semplicemente sensazionale.
Lo spettacolo pirotecnico prende veramente vita con la successiva "Wollt ihr das Bett in Flammen sehen?", dove si notano anche i primi sapienti lavori effettuati nella post-produzione. Durante i demoniaci acuti del pezzi la faccia del cantante Till Lindemann prende per qualche frazione di secondo sembianze mostruore, aumentanto il già notevole effetto inquietante del gruppo tedesco.
Il regista sceglie di seguire il ritmo delle canzoni con quello delle inquadrature: più è rapido il pezzo e più viene cambiata velocemente la telecamera, ottenendo un effetto vorticoso che ha qualcosa di ipnotico.
La prestazione della band è poi da incorniciare, con una potenza micidiale che viene riversata sui presenti, con una scaletta costellata da perle come "Keine Lust", "Feuer Frei!" e "Mutter". Ovviamente non mancano le trovate sceniche, come in "Mein Teil", quando il buon Till si presenta come un sanguinolento chef, intento a cucinare, fra una fiammata e l'altra, il povero Flake. "Du Hast", poi, non può che coinvolgere tutto il pubblico presente, che in molte parti canta al posto di Lindemann.
È poi tempo di un momento più "intimo" del concerto: la passerella iniziale si abbassa nuovamente e la band - in versione sadomaso - si reca in mezzo alla folla dove si trova un palco più piccolo, facendo partire la perversa "Bück Dich", con il solito corredo di masturbazioni e sesso anale. Ora però le inquadrature sono completamente diverse, si usano meno telecamere, i cambi di ritmo sono meno frequenti e l'immagine è lasciata volutamente "sgranata", per dare un tocco per l'appunto più intimo. Sempre sul palchetto vengono eseguite l'aggressiva "Mann gegen Mann" e la delicata e immancabile "Ohne Dich", accompagnata da accendini e luci di cellulare del pubblico.
Dopo questa "pausa" da fuochi e fiamme, tocca al gran finale, con i grandi classici "Mein Herz Brennt", "Engel" - con il solito Till dalle ali infuocate - e l'irriverente "Pussy". Un trionfo, che si conclude in maniera sorprendentemente dolce, con una dedica a Parigi: "Frühling in Paris", durante la quale i colori scompaiono, per lasciare spazio a un malinconico bianco e nero.
Per chi non avesse avuto l'occasione di recarsi al cinema non c'è da preoccuparsi, poiché a breve verrà pubblicato il DVD. Più che a un concerto, si ha avuto l'impressione di assistere a un vero e proprio film, registrato e prodotto con maestria. Assolutamente da vedere.
VOTO: 9/10
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