Negli ultimi anni gli Helloween hanno portato avanti la loro carriera in modo brillante, come una instancabile macchina capace di sfornare album di qualità senza apparente fatica. L'ultimo lavoro - Straight out of Hell - aveva addirittura raggiunto apici che non si vedevano dai gloriosi inizi della band.
Ora, con il quindicesimo anno in studio, le germaniche zucche hanno annunciato con orgoglio un ritorno a sonorità più semplici e "allegre", proprio come quelle che si sentivano alla fine degli anni '80. Purtroppo però il tentativo non è del tutto riuscito, e questo nuovo "My God-Given Right" segna un'interruzione del lungo periodo di forma del quintetto.
Per darvi subito un'idea di come suona questo disco, si potrebbe dire che è una collezione di brani senza dubbio carini, orecchiabili e canticchiabili, ma nessuno di questi è in grado di andare veramente sotto pelle o di far venire la pelle d'oca. L'impressione è quasi che il gruppo si sia sforzato di rendere i pezzi più corti e allegri, quando negli ultimi anni si esprimeva al meglio su composizioni più complesse e "serie", come ad esempio la bellissima "Nabataea".
Le intenzioni di Andi Deris e compagni sono chiare fin dall'inizio, con tre brani che rispecchiano in pieno quanto appena detto: "Heroes", "Battles' Won" e "My God-Given Right". Quest'ultima è forse la più vicina alle recenti sonorità del gruppo, e infatti probabilmente la più interessante. Le altre due sono canzoni leggere, che comunque gira e rigira risultano fra le più riuscite dell'album. La produzione è in linea con quanto sentito nei tempi recenti e la voce di Andi sembra reggere bene al trascorrere degli anni.
Segue una serie di brani "carini" - appunto - come "Stay Crazy", "Lost in America" - con un ridicolo testo su un ritardo in aeroporto - e la divertente "Russian Roulé". Stranamente, quando i nostri cercano di tornare su sonorità più cupe, falliscono miseramente, ed ottengono solo sbadigli, come nel caso di "The Swing of a Fallen World" o "Claws". Non male invece l'accoppiata "If God Loves Rock'n'Roll" e "Living On The Edge". L'edizione limitata del disco contiene poi due tracce bonus: l'inutile "I Wish I Were There" e la travolgente e simpatica "Wicked Game", che non cambiano il giudizio complessivo.
In conclusione, questo album è un piccolo passo falso, che in una lunga carriera ci può anche stare. Non si tratta di una vera e propria bocciatura, visto che diversi pezzi sono comunque gradevoli. Semplicemente, da un gruppo di classe come gli Helloween, mi aspetto di più.
VOTO: 6/10
Ora, con il quindicesimo anno in studio, le germaniche zucche hanno annunciato con orgoglio un ritorno a sonorità più semplici e "allegre", proprio come quelle che si sentivano alla fine degli anni '80. Purtroppo però il tentativo non è del tutto riuscito, e questo nuovo "My God-Given Right" segna un'interruzione del lungo periodo di forma del quintetto.
Per darvi subito un'idea di come suona questo disco, si potrebbe dire che è una collezione di brani senza dubbio carini, orecchiabili e canticchiabili, ma nessuno di questi è in grado di andare veramente sotto pelle o di far venire la pelle d'oca. L'impressione è quasi che il gruppo si sia sforzato di rendere i pezzi più corti e allegri, quando negli ultimi anni si esprimeva al meglio su composizioni più complesse e "serie", come ad esempio la bellissima "Nabataea".
Le intenzioni di Andi Deris e compagni sono chiare fin dall'inizio, con tre brani che rispecchiano in pieno quanto appena detto: "Heroes", "Battles' Won" e "My God-Given Right". Quest'ultima è forse la più vicina alle recenti sonorità del gruppo, e infatti probabilmente la più interessante. Le altre due sono canzoni leggere, che comunque gira e rigira risultano fra le più riuscite dell'album. La produzione è in linea con quanto sentito nei tempi recenti e la voce di Andi sembra reggere bene al trascorrere degli anni.
Segue una serie di brani "carini" - appunto - come "Stay Crazy", "Lost in America" - con un ridicolo testo su un ritardo in aeroporto - e la divertente "Russian Roulé". Stranamente, quando i nostri cercano di tornare su sonorità più cupe, falliscono miseramente, ed ottengono solo sbadigli, come nel caso di "The Swing of a Fallen World" o "Claws". Non male invece l'accoppiata "If God Loves Rock'n'Roll" e "Living On The Edge". L'edizione limitata del disco contiene poi due tracce bonus: l'inutile "I Wish I Were There" e la travolgente e simpatica "Wicked Game", che non cambiano il giudizio complessivo.
In conclusione, questo album è un piccolo passo falso, che in una lunga carriera ci può anche stare. Non si tratta di una vera e propria bocciatura, visto che diversi pezzi sono comunque gradevoli. Semplicemente, da un gruppo di classe come gli Helloween, mi aspetto di più.
VOTO: 6/10
Commenti
Posta un commento