Ace Frehley, come si fa a non volergli bene? Forse la più ribelle figura che sia passata dalla grande armata dei Kiss, un chitarrista spettacolare e divertente che, quando è in forma, riesce sempre a dare una marcia in più ai pezzi che esegue. Proprio per questo, nelle sue mani, un disco fatto di sole cover - solitamente operazione dubbia - risulta assolutamente sensata. Ed è sempre per questo che il primo volume di "Origins" ha avuto un tale successo, ed è ora replicato da un secondo capitolo.
La set list è ovviamente un elenco di grandi classici, tutti pezzi che in qualche modo hanno ispirato il nostro eroe delle sei corde. E così Ace si lancia subito con i Led Zeppelin, eseguendo una gran versione di "Good Times Bad Times". Nel corso del disco la chitarra inserisce venature Rock anche dove nelle versioni originali non c'erano, mentre la voce dà quel suo classico tocco vagamente ipnotico, che rende il musicista riconoscibile anche a chilometri di distanza.
Ace è letteralmente scatenato, ed è bello vederlo in forma e pieno di energia. In fin dei conti, è bello vedere quanto si stia divertendo. E così via, alla velocità della luce, con "Space Truckin'" dei Deep Purple, che per l'occasione ovviamente non poteva che diventare "Space Ace Truckin". Potevano poi mancare Beatles e Rolling Stones? Ovviamente no! Per il quartetto di Liverpool viene scelto il rock'n'roll di "I'm Down", mentre per Mick Jagger e soci si opta per la trascinante "Jumpin' Jack Flash", con l'aiuto alla voce di Lita Ford, anche se quest'ultima esecuzione risulta a mio avviso meno riuscita delle altre.
L'album è senza ombra di dubbio improntato al divertimento. E così non poteva mancare un pezzo come la spassosissima "Lola" (dei The Kinks), mentre un'altra perla è sicuramente "30 Days in the Hole". Il tutto, doveva terminare con un tributo proprio ai Kiss, con una fantastica versione di "She". Se vi piacciono i grandi classici del Rock, se vi piace la chitarra elettrica, o semplicemente se avete le orecchie, questo disco fa per voi.
VOTO: 7,5/10
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