Era il 1999 quando il mondo, non senza stupore, ha scoperto che la musica dei rumorosi Metallica si posa perfettamente con le dolci note create da un'orchestra sinfonica, per la precisione quella di San Francisco, casa dei Four Horsemen. Perché quindi non riprovarci? Perché non regalare nuovamente una serata magica (anzi, due) ai propri fan, sempre nella bella città californiana, magari ri-arrangiando qualche nuova canzone che alla fine dello scorso millennio non era ancora stata composta?
Detto fatto, i Metallica si ripresentano insieme a violini, fiati e quant'altro, anche se il direttore d'orchestra è cambiato: Michael Kamen - scomparso nel 2003 e autore anche di gran parte degli arrangiamenti - viene sostituito da Edwin Outwater. Siccome la band non ha l'abitudine di fare le cose in piccolo, l'evento diventa anche l'inaugurazione ufficiale del nuovo Chase Center, arena da oltre 18'000 posti dedicata in particolare al basket e alla squadra dei Golden State Warriors.
Fin dai primi minuti di ascolto la magia torna a crearsi, come se 20 anni non fossero passati: la sola "Ecstasy of Gold" del compianto Ennio Morricone suonata dall'orchestra vale l'acquisto di questo CD/DVD. Le orchestrazioni fanno poi lentamente spazio alle chitarre, che compaiono con delicatezza in quel turbinio crescente e maestoso che porta il nome di "The Call of Ktulu". Certo, i 20 anni di distanza si notano soprattutto guardando le immagini, con i capelli un po' più grigi e qualche ruga in più, con il video registrato in un periodo nel quale - ora lo sappiamo - aihmé il buon James Hetfield lottava di nuovo contro i suoi demoni.
Il risultato è ad ogni modo poetico, l'intreccio fra musica sinfonica e Metal crea momenti magici e lo spettacolo è filmato con sapienza. Le uniche pecche si possono probabilmente trovare nei brani più veloci e già fortemente densi di contenuti, durante i quale l'aggiunta degli strumenti classici tende a creare un effetto caotico, seppur a tratti avvincente. È il caso di "Master of Puppets", che secondo il mio modesto parere non ha bisogno di alcun nuovo elemento, o di "Enter Sandman".
Maestosi risultano i pezzi più evocativi, come possono essere la riuscitissima "Unforgiven III" - con una voce di James da brividi accompagnata praticamente solo dall'orchestra -, la sempre romantica "Nothing Else Matters" o ancora "The Day That Never Comes". Rimane magnifica, poi, quella che nel 1999 era stata composta appositamente per l'occasione: "No Leaf Clover". Letteralmente da pelle d'oca "The Outlaw Torn" e francamente non sfigurano nemmeno i brani più recenti, come la scatenata "Moth into Flame" o "Confuson". Viene dato anche spazio solamente all'orchestra, che dà il meglio su due brani ("Scythian Suite" e "The Iron Foundry") accolti con entusiasmo dal pubblico presente.
I Metallica si possono amare e odiare, si può lodare la loro capacità di rinnovarsi o si può criticare la loro mancata fedeltà ai comandamenti della religione Metal, ma una cosa è certa: in questo tipo di operazioni sono semplicemente imbattibili.
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