Proprio quando mi trovavo in cerca di ispirazione, di qualcosa di fresco e nuovo, ecco che direttamente dalla Mongolia catturano la mia attenzione i The Hu, realtà esplosa prima su YouTube e ora finalmente sul mercato con il disco di debutto, intitolato "The Gereg".
Che musica suonano questi ragazzi asiatici? Vi chiederete voi. Beh, prima di tutto non sono certo che si possano definire una vera e propria band Metal, diciamo piuttosto che si tratta di una sorta di folk mongolo proiettato ai giorni nostri e con un'attitudine molto cazzuta, un po' da biker della steppa.
I suoni proposti sono, a mio avviso, semplicemente fenomenali: gli strumenti utilizzati - come ad esempio il morin khuur, suonato da Enkhasaikhan Batjargal, detto "Enkush" - creano un'ambientazione quasi mistica. Il cantato, poi, è letteralmente da brividi, con l'utilizzo di una tecnica tipica della Mongolia, che suona come una specie di vibrato estremo proveniente direttamente dalle viscere, regalando un risultato quasi robotico ma allo stesso tempo caldo e avvolgente, grazie all'interpretazione del cantante Galbadrakh Tsendbaatar, meglio conosciuto come "Gala".
Insomma, il divertimento è semplicemente assicurato e, per nostra fortuna, anche le composizioni sono perfettamente riuscite. Alcuni pezzi, come la aggressiva "Wolf Totem", vi daranno semplicemente voglia di muovermi al ritmo delle canzoni. Già, il ritmo, perché un'altra caratteristica è l'andatura circolare, in un certo senso ripetitiva ma all'atto pratico letteralmente ipnotica, dei brani.
Ascoltando i The Hu vi sembrerà di essere in un mondo epico, selvaggio e costellato da battaglie che entreranno nella storia. Non a caso vi è la dedica ad un grande condottiero con la canzone "The Great Chinggis Khaan". Le note di "Shireg Shireg" vi daranno l'impressione di essere a cavallo di un purosangue, trottando dolcemente in una vasta prateria, mentre con "Yuve Yuve Yu" sarà semplicemente ora di fare un po' di festa.
La band mongola ha quindi anche una certa varietà di frecce al proprio arco, cosa che rende la proposta ancor più appetitosa. Quindi, se avete voglia di qualcosa di nuovo e fresco, ascoltate l'album "The Gereg".
VOTO: 9/10
Che musica suonano questi ragazzi asiatici? Vi chiederete voi. Beh, prima di tutto non sono certo che si possano definire una vera e propria band Metal, diciamo piuttosto che si tratta di una sorta di folk mongolo proiettato ai giorni nostri e con un'attitudine molto cazzuta, un po' da biker della steppa.
I suoni proposti sono, a mio avviso, semplicemente fenomenali: gli strumenti utilizzati - come ad esempio il morin khuur, suonato da Enkhasaikhan Batjargal, detto "Enkush" - creano un'ambientazione quasi mistica. Il cantato, poi, è letteralmente da brividi, con l'utilizzo di una tecnica tipica della Mongolia, che suona come una specie di vibrato estremo proveniente direttamente dalle viscere, regalando un risultato quasi robotico ma allo stesso tempo caldo e avvolgente, grazie all'interpretazione del cantante Galbadrakh Tsendbaatar, meglio conosciuto come "Gala".
Insomma, il divertimento è semplicemente assicurato e, per nostra fortuna, anche le composizioni sono perfettamente riuscite. Alcuni pezzi, come la aggressiva "Wolf Totem", vi daranno semplicemente voglia di muovermi al ritmo delle canzoni. Già, il ritmo, perché un'altra caratteristica è l'andatura circolare, in un certo senso ripetitiva ma all'atto pratico letteralmente ipnotica, dei brani.
Ascoltando i The Hu vi sembrerà di essere in un mondo epico, selvaggio e costellato da battaglie che entreranno nella storia. Non a caso vi è la dedica ad un grande condottiero con la canzone "The Great Chinggis Khaan". Le note di "Shireg Shireg" vi daranno l'impressione di essere a cavallo di un purosangue, trottando dolcemente in una vasta prateria, mentre con "Yuve Yuve Yu" sarà semplicemente ora di fare un po' di festa.
La band mongola ha quindi anche una certa varietà di frecce al proprio arco, cosa che rende la proposta ancor più appetitosa. Quindi, se avete voglia di qualcosa di nuovo e fresco, ascoltate l'album "The Gereg".
VOTO: 9/10
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