Come si fa a recensire il DVD che immortala l'ultimo concerto di un gruppo che ha letteralmente inventato la musica Metal, senza farsi sopraffare dalle emozioni e dall'affetto che si prova per questi ormai attempati signori? Semplice, non si può, ed è giusto così, visto che la musica vive in primo luogo di emozioni. Ovviamente stiamo parlando dei Black Sabbath che, nati nel lontano 1968, hanno scritto pagine di storia, deliziandoci con le loro note tetre e plumbee, ma allo stesso tempo portatrici di energia e gioia, vista la loro bellezza.
Il saluto finale ai fan delle nuove e vecchie generazioni non poteva che avvenire a Birmingham, Regno Unito, la loro città di origine, ma anche una città che non a caso ha una storia fortemente legata alle fonderie e alla metallurgia e che, fra le altre cose, ha anche dato i natali ai Judas Priest.
Un'arena ovviamente gremita in ogni ordine di posto viene inondata dalle lente e minacciose note di "Black Sabbath", che immediatamente ci proietta nelle atmosfere tipiche della band. Il palco è tutto sommato semplice, con la batteria lievemente rialzata, un muraglione di ampli e qualche bella fiammata o gioco pirotecnico. Sullo sfondo, un grande schermo proietta immagini più o meno psichedeliche.
La scaletta ovviamente ripercorre i grandi classici del gruppo. Si comincia quindi un autentico viaggio nella storia e nei ricordi, con brani come "Fairies Wear Boots" o "Into the Void". Sentire la chitarra di Tony Iommi - autentico genio del suo strumento - vibrare attraverso tutti questi riff leggendari fa venire letteralmente i brividi. E Ozzy? Beh Ozzy lo conosciamo tutti, non sarà certo il cantante più tecnico e brillante del mondo, ma la sua voce rimane inconfondibile e dona ai brani quel tocco di eccentricità e particolarità che li rende semplicemente unici ed inimitabili. In questa serata si rivela tra l'altro discretamente in forma.
"N.I.B.", con la sua inconfondibile introduzione di basso, ci ricorda poi l'altro membro originale del gruppo, Geezer Butler, spesso messo in secondo piano dagli altri due mostri sacri dalla fama mastodontica, ma fondamentale per i Black Sabbath da diversi punti di vista. Le sue prestazioni sono talmente efficienti e solide, che spesso vengono date per scontate e lui è il primo a sembrare molto più a suo agio in posizione defilata.
La regia del DVD è adeguata all'evento e di eccellente qualità, senza esagerare nei ritocchi e nelle modifiche, limitandosi a qualche scena al rallentatore per dare enfasi ad alcuni passaggi, o qualche sovrapposizione con i video psichedelici trasmessi dal mega schermo. Molto belle alcune inquadrature di singoli spettatori in preda all'estasi.
Quindi, non rimane che godersi la musica e le canzoni che tutti conosciamo, eseguite nella loro ultima versione dal vivo, magari mandando un pensiero anche allo storico batterista Bill Ward che, fra le polemiche, non è stato convocato per questa ultima incarnazione del gruppo. Recentemente è stato poi ricoverato per problemi cardiaci. Al suo posto dietro alle pelli siede Tommy Clufetos, che è comunque ampiamente all'altezza del compito.
L'immancabile "War Pigs", la spettacolare combinazione "Supernaut/Sabbath Bloody Sabbath/Megalomania", la cadenzata "Iron Man" e la rocciosa e inarrivabile "Children Of The Grave" danno forma a un concerto eccezionale, in cui la band dimostra tutta la propria esperienza, ma anche la gioia di aver portato avanti un carriera senza eguali. La mitica "Paranoid" mette poi come tradizione fine allo show, in un turbinio di coriandoli, questa volta però con un pizzico ci malinconia, visto che a finire è molto più che un semplice concerto.
Il saluto finale ai fan delle nuove e vecchie generazioni non poteva che avvenire a Birmingham, Regno Unito, la loro città di origine, ma anche una città che non a caso ha una storia fortemente legata alle fonderie e alla metallurgia e che, fra le altre cose, ha anche dato i natali ai Judas Priest.
Un'arena ovviamente gremita in ogni ordine di posto viene inondata dalle lente e minacciose note di "Black Sabbath", che immediatamente ci proietta nelle atmosfere tipiche della band. Il palco è tutto sommato semplice, con la batteria lievemente rialzata, un muraglione di ampli e qualche bella fiammata o gioco pirotecnico. Sullo sfondo, un grande schermo proietta immagini più o meno psichedeliche.
La scaletta ovviamente ripercorre i grandi classici del gruppo. Si comincia quindi un autentico viaggio nella storia e nei ricordi, con brani come "Fairies Wear Boots" o "Into the Void". Sentire la chitarra di Tony Iommi - autentico genio del suo strumento - vibrare attraverso tutti questi riff leggendari fa venire letteralmente i brividi. E Ozzy? Beh Ozzy lo conosciamo tutti, non sarà certo il cantante più tecnico e brillante del mondo, ma la sua voce rimane inconfondibile e dona ai brani quel tocco di eccentricità e particolarità che li rende semplicemente unici ed inimitabili. In questa serata si rivela tra l'altro discretamente in forma.
"N.I.B.", con la sua inconfondibile introduzione di basso, ci ricorda poi l'altro membro originale del gruppo, Geezer Butler, spesso messo in secondo piano dagli altri due mostri sacri dalla fama mastodontica, ma fondamentale per i Black Sabbath da diversi punti di vista. Le sue prestazioni sono talmente efficienti e solide, che spesso vengono date per scontate e lui è il primo a sembrare molto più a suo agio in posizione defilata.
La regia del DVD è adeguata all'evento e di eccellente qualità, senza esagerare nei ritocchi e nelle modifiche, limitandosi a qualche scena al rallentatore per dare enfasi ad alcuni passaggi, o qualche sovrapposizione con i video psichedelici trasmessi dal mega schermo. Molto belle alcune inquadrature di singoli spettatori in preda all'estasi.
Quindi, non rimane che godersi la musica e le canzoni che tutti conosciamo, eseguite nella loro ultima versione dal vivo, magari mandando un pensiero anche allo storico batterista Bill Ward che, fra le polemiche, non è stato convocato per questa ultima incarnazione del gruppo. Recentemente è stato poi ricoverato per problemi cardiaci. Al suo posto dietro alle pelli siede Tommy Clufetos, che è comunque ampiamente all'altezza del compito.
L'immancabile "War Pigs", la spettacolare combinazione "Supernaut/Sabbath Bloody Sabbath/Megalomania", la cadenzata "Iron Man" e la rocciosa e inarrivabile "Children Of The Grave" danno forma a un concerto eccezionale, in cui la band dimostra tutta la propria esperienza, ma anche la gioia di aver portato avanti un carriera senza eguali. La mitica "Paranoid" mette poi come tradizione fine allo show, in un turbinio di coriandoli, questa volta però con un pizzico ci malinconia, visto che a finire è molto più che un semplice concerto.
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