Per la seconda volta in pochi giorni ci rechiamo allo Z-7 di Pratteln. È una serata piovosa e piuttosto fresca, ma non ci scoraggiamo di certo visto che a scaldarci ci penseranno gli storici Overkill con il loro poderoso Thrash Metal. Per motivi lavorativi ci perdiamo ben due gruppi di spalla, gli Enforcer e i Darkology, e lo spettacolo comincia quindi con l’esibizione dei Prong.
Prong
Nella mia immensa ignoranza non conoscevo questa band proveniente da New York City, esistente, con una pausa di qualche anno, dal 1986. Il terzetto si presenza sul palco dello Z-7, per l’occasione stranamente tutt’altro che pieno, con piglio aggressivo, invitando - anzi, obbligando - il timido pubblico ad avvicinarsi alle prime file. Appena parte la musica si capisce dove i tre americani vanno a parare: un violento Thrash Metal con cambi di ritmo e inserti Hardcore. Il protagonista assoluto è il bassista Jason Christopher, che con sguardo da maniaco continua a dimenarsi e ad incitare i presenti, riuscendo col passare dei minuti (forse per paura di essere aggrediti fisicamente) a coinvolgere anche i più calmi.
Pur non conoscendo i brani, la musica è efficace e spinge sull’acceleratore, anche se la lunghezza eccessiva di alcune canzoni a volte fa affiorare un po’ di noia. Nel complesso si tratta però di un’esibizione riuscita, e con tanti minuti a disposizione (oltre un’ora), il gruppo non ha faticato a dimostrare il suo valore.
Overkill
La fama degli Overkill è indiscussa, e anche se i presenti non riempiono la sala, quando è ora della loro esibizione si spostano tutti davanti al palco, pronti e pogare e a divertirsi. Dopo una breve introduzione il gruppo del New Jersey parte con “Armorist”, devastante pezzo presente sull’ultimo album “White Devil Armory”. Il piglio è quello giusto e le teste dei presenti cominciano a sbattere avanti e indietro, ma subito si capisce che qualcosa non funziona. L’audio è pessimo, e inizialmente tende addirittura a “risucchiare” parti di batteria, rendendo il brano introduttivo piuttosto confuso e dispersivo.
Il simpatico vocalist Bobby “Blitz” Ellsworth intrattiene amabilmente il pubblico, sottolineando più volte quanto sia felice di essere nuovamente a Pratteln, un luogo che gli evoca numerosi ricordi.
Il suono intanto continua però a creare problemi, anche se per fortuna in alcune parti dello show migliora leggermente, lasciando trasparire tutta la potenza e l’adrenalina degli americani. Purtroppo a un certo punto è proprio il suono della voce di Bobby a venire misteriosamente “mangiato” dalle casse dello Z-7, lasciando praticamente al pubblico il compito di intuire e ricordarsi parte delle canzoni, magari cantando a pieni polmoni. Mi riferisco ovviamente ai grandi classici, una su tutte “Rotten To The Core”, amatissima dai fan.
Forse la mia opinione è influenza dei suoni per niente buoni, ma il gruppo si è dimostrato in più circostanze piuttosto impreciso, anche se la grinta e l’impegno - in particolare del mitico bassista D.D. Verni - sono indiscutibili. Dal nuovo album è stata tratta anche “PIG” e per il resto il gruppo ha pescato a piene mani dalla lunga discografia, salutando poi i fan con la immancabile “Fuck You”.
Speriamo di rivedere presto questo storico gruppo in condizioni più adeguate al suo livello.
:')
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