Il leggendario Slash torna sul mercato con un nuovo lavoro, e vista l’ispirazione che sembra avere al momento decide di mantenere la stessa squadra dell’ultima volta, collaborando con il cantante Myles Kennedy e la band dei Conspirators, una cooperazione che ormai comincia ad avere una certa stabilità. Il buon rodaggio si sente eccome nei brani proposti, che danno vita ad uno di quei begli album che più li ascolti e più migliorano.
Il chitarrista col cilindro è in stato di grazia, e dalle note che arrivano alle orecchie dell’ascoltatore sembra che si diverta come un ragazzino. La linea artistica intrapresa fa riferimento ad un classico Hard Rock, non eccessivamente pesante, che trasuda Stati Uniti da ogni poro. La passione messa in questo progetto è evidente fin da subito, quanto si parte con la scoppiettante “World On Fire”, title-track dell’album. Slash suona riff goderecci come non mai e Myles Kennedy sembra capire perfettamente l’estroso guitar hero, e con la sua voce danza allegramente sulle note create, dando vita a composizioni dalla spontaneità disarmante.
Dando una prima occhiata al lavoro si può rimanere perplessi dalla presenza di ben 17 brani, per un totale oltre 77 minuti di musica: un numero di pezzi che rappresenterebbe una sfida difficile per ogni formazione e che fa subito pensare al peggio, ovvero che la noia presto prenda il sopravvento. Bastano però pochi ascolti per togliersi dalla mente questi dubbi, e capire che tutte le canzoni sono state inserite nell’album perché valide.
Slash ormai lo conosciamo, e il suo stile è inconfondibile. Non parliamo certo di pezzi elaborati e dai tecnicismi sopraffini, ma divertenti e trascinanti, con riff riusciti e assoli che confermano ancora una volta come gli americani - anche se in questo caso parliamo di un anglo-americano - siano i migliori al mondo in una cosa: fare spettacolo. Ogni suono emesso dalla chitarra dell’ex Guns N’ Roses ha la capacità di entusiasmare e attirare l’ascoltatore, che in breve tempo e senza rendersene conto si troverà letteralmente rapito.
La qualità dei brani è incredibilmente alta e non ci sono cali di tensione. A mio avviso su tutti spiccano comunque - oltre alla già citata opener - “Stone Blind”, “Avalon” e la mia preferita in assoluto, “30 Years To Life”, letteralmente da brividi. Molto bella anche la strumentale “Safari Inn”, in cui Slash si lascia andare scatenandosi in tutto il suo estro.
Se avete voglia di festeggiare e lasciarvi trascinare da ottima musica Hard Rock, questo è il disco che fa per voi.
VOTO: 8,5/10
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