Passa ai contenuti principali

Powerwolf @BEA Bern, 07.12.2019

Ed eccoci qua, alla fine di un altro metallico anno, ancora una volta ricco di grandi concerti ed ottimi album. Per festeggiare, il modo migliore è ovviamente quello di assistere ad un ultimo show, la ciliegina sulla torta di questo 2019. L'occasione perfetta è un avvenimento Metal coi fiocchi a Berna, proprio la città in cui vivo, un fatto tra l'altro piuttosto raro. I Powerwolf hanno infatti deciso di visitare la capitale elvetica accompagnati dagli spassosi Gloryhammer per mettere la parola fine al loro tour, che li ha portati in 16 Paesi differenti. 

La location scelta è un capannone della zona expo, una specie di hangar piuttosto spoglio ma anche capiente e pratico, che ha permesso di allestire un palco degno di questo nome. La prima cosa positiva che salta subito all'occhio è la risposta del pubblico bernese, che riempie il capannone con oltre 3'000 anime festanti e pronte a scatenarsi. 

Gloryhammer

Ad aprire le danze ci pensano i divertenti Gloryhammer, uno dei gruppi più improbabili del panorama Metal che fa dell'ironia e dell'auto-ironia la propria carta vincente. Ed eccoli quindi balzare sul palco con costumi, tute spaziali, martelli giganti e quant'altro, per dar vita ad una vera propria conquista dell'universo, a suon di unicorni e sottomarini volanti.

La canzoni "The Siege of Dunkeln" e "Gloryhammer" scaldano in pubblico, che in gran parte non conosce il repertorio degli anglo-svizzeri, ma reagisce divertito e interagendo col gruppo. Diciamolo onestamente, la prestazione canora di Angus McFife è a tratti agghiacciante, con note sbagliate e acuti quantomeno azzardati. Il vocalist elvetico però migliora nel corso dell'esibizione e soprattutto compensa le imprecisioni con una tonnellata di simpatia, ed esprimendosi nel dialetto del posto, generando però così confusione fra i numerosi spettatori internazionali presenti. 

Alcune canzoni vengono particolarmente apprezzate dagli astanti, che saltano e si divertono, creando anche qualche pogo. Mi riferisco in particolare alle travolgenti "Hootsforce" e "Universe on Fire". Sul palco c'è anche il tempo di festeggiare il compleanno Zargothrax e il gran finale è poi affidato alla mitica "The Univorn Invasion of Dundee", conclusa fra gli applausi convinti del pubblico. 

Powerwolf

Se il pubblico sembrava già piuttosto caldo col gruppo di spalla, la situazione esplode (in tutti i sensi) con l'arrivo dei Powerwolf. Fin dalla prima nota di "Fire and Forgive" i presenti sembrano letteralmente impazziti, come posseduti dal gruppo tedesco, che dal suo canto presenta un palco spettacolare e non risparmia su esplosioni (appunto) e fiammate varie, che scaldano ancora di più l'ambiente. 

Per l'ultima data del tour la band tedesca sembra in forma eccezionale e decide di non lasciare tregua in apertura, con le bellissime "Army of the Night" e "Incense and Iron" suonate una dopo l'altra, fra il delirio generale. Dietro al microfono Attila Dorn, oltre ad una prestazione vocale davvero notevole, si dimostra un ottimo intrattenitore e riesce a far cantare tutto il pubblico, insegnando come un metallico maestro le melodie anche a chi vede il gruppo per la prima volta, ad esempio per l'esecuzione di "Armata Strigoi".

I momenti alti e intensi del concerto sono davvero molti: mi vengono in mente in particolare "Killers With the Cross" e "Demons are a Girl's best Friend", senza dimenticare la mitica "Resurrection by Erection". Il tutto sempre avvolto dalla cornice di un pubblico veramente in vena di festa e di pogo, aizzato non solo da Attila Dorn ma anche da uno scatenato Falk Maria Schlegel, che non riesce a stare fermo dietro al suo organo e continua a saltare per tutto il palco, incitando la folla. 

Come in ogni concerto ben fatto, non mancano nemmeno i momenti più introspettivi, come la profonda "Stossgebet" e la malinconica ma bellissima "Where the Wild Wolves Have Gone", accompagnata da migliaia di luci di telefonini e accendini. "Kiss of the Cobra King" e "We Drink Your Blood" infiammano poi ancora una volta palco e spettatori.

Il finale è affidato a "Sanctified by Dynamite" e "Werewolwes of Armenia", tanto per cambiare cantata a squarcia gola dagli spettatori, che nemmeno nel finale danno segni di stanchezza. Un concerto riuscito, una vera festa Metal, un modo perfetto per concludere il tour dei Powerwolf e questo 2019. 












Commenti

Post popolari in questo blog

Iron Maiden - The Final Frontier

Ci sono degli album molto facili da recensire: un paio di ascolti bastano per coglierne l’essenza, ciò che comunicano e la strada stilistica che vogliono intraprendere. Esistono invece degli album che rendono la vita decisamente difficile allo scribacchino di turno, che necessitano di più e più ascolti per poterne percepire tutte le caratteristiche. “The Final Frontier” fa parte di quest’ultima categoria, prima di tutto a causa della sua complessità, ed in secondo luogo per l’effetto di “straniamento” dovuto ad una lontananza abissale dalle aspettative. Gli Iron Maiden sembrano infatti essere cambiati: dopo i cupi e atipici esperimenti di “A Matter of Life and Death” era lecito attendersi un ritorno a sonorità più classiche e dirette, ma questo non è accaduto. Il nuovo lavoro di Bruce e compagni è tutto tranne che diretto, è anzi piuttosto complesso e sembra voler diluire le idee brillanti in un lago di intermezzi strumentali e introduzioni per buona parte assolutamente inutili e - di...

Black Sabbath @Paris Bercy, 02.12.2013

Dopo lunghi, lunghissimi anni d'assenza, i Black Sabbath, praticamente gli inventori del genere musicale che amiamo, tornano a calcare i palchi di tutto il mondo nella loro formazione (quasi) originale. Manca Bill Ward alla batteria, che non è della partita per motivi contrattuali e, da quel che si è appreso, per dubbi degli altri membri della band sul suo stato fisico, con tanto di strascichi polemici degni di una soap opera. Poco male comunque, visto che dietro le pelli si piazza un ispiratissimo Tommy Clufetos, già musicista di Ozzy, Alice Cooper e Rob Zombie.  Lo storico evento a cui assistiamo si svolge a Parigi (vista la cancellazione della data di Milano), più precisamente al palazzetto dello sport di Bercy, che si presenta come un'elegante ed organizzata struttura ad un unico anello, dalla capienza di circa 17'000 persone. La lunga coda fuori dall'arena dimostra l'attesa del pubblico, un pubblico che parla francese, ma anche italiano, tedesco e qualche altr...

Rammstein - Rammstein

Quando si creano aspettative enormi per un album la situazione diventa pericolosa. Per fare felici i fan è infatti necessario realizzare un autentico capolavoro, altrimenti in molti rimarrebbero delusi. La cosa è ancora più vera se sono passati ormai dieci anni dall’ultimo disco pubblicato.  Questa è esattamente la situazione in cui si sono trovati i Rammstein, che a una decade di distanza da “Liebe ist für alle da” si ripresentano prepotentemente sul mercato, con un avvicinamento alla data di pubblicazione dell'album - senza nome, spesso chiamato semplicemente "Rammstein" - giocato d’astuzia e che ha creato un “hype” che non si vedeva da tempo nel mondo del Metal.  Il singolo “Deutschland”, con il suo video epico dalla qualità hollywoodiana, ha da subito fatto sperare in un album maestoso e granitico, come solo la band tedesca è in grado di fare. In questa canzone la voce di Till Lindemann, che risuona minacciosa ripercorrendo la storia della Germania, non...