Qualità e non quantità, questo da moltissimo tempo è il motto dei Blind Guardian, che nemmeno questa volta si sono smentiti, lasciando i loro fans in trepidante attesa per quattro lunghi anni. Una strategia che sicuramente lascia ai bardi di Krefeld tutto il tempo necessario per comporre nuove epiche ed intricate canzoni, ma che allo stesso tempo fa crescere le attese per ogni album fino all’inverosimile.
Hansi e compagni non hanno però certo paura di questi presupposti, ed in effetti il nuovo cd “At The Edge Of Time” parte subito mettendo le cose in chiaro: le attese saranno soddisfate a pieno. L’opener “Sacred Worlds” è una pura dimostrazione di classe della durata di oltre 9 minuti: ritmi non eccessivamente veloci ma una maestosità ed un’eleganza da far venire la pelle d’oca. Il tutto, tanto per non farsi mancare niente, accompagnato dai disegni melodici dell’Orchestra sinfonica di Praga. A mio modesto parere uno dei migliori brani mai scritti dalla band. Con “Tanelorn (Into The Void)” si schiaccia il piede sull'acceleratore, le ritmiche si fanno più dirette e il buon Hansi si lancia in acuti folli (difficilmente ripetibili dal vivo...), dando poi spazio ad un ritornello fatto apposta per essere cantato a squarcia gola dai seguaci. Con “Road Of No Release” e “Ride Into Obsession” abbiamo di nuovo un brano più lento ed uno più veloce, senza mai cali di tensione.
L’album scorre che è una bellezza ed arriva a “Control The Divine”, pezzo di elevata fattura vicino allo stile degli ultimi lavori. “A Voice In The Dark” è il brano scelto dai bardi per il primo video clip, una canzone trita ossa sullo stile “Valhalla”, con tanto di ritornello che si stampa in testa e non se ne va più. Il lavoro non poteva poi chiudere che con un’ulteriore perla: “Wheel Of Time”, epica composizione nuovamente supportata dall’Orchestra della capitale ceca. Un brano a tratti arabeggiante, a tratti cupo ed aggressivo, intricato e meraviglioso, che incarna alla perfezione le qualità compositive dei tedeschi.
I Blind Guardian si faranno sentire solo ogni 4 anni, ma quando lo fanno impartiscono lezioni di musica a tutti. La produzione del disco è ovviamente perfetta e la media delle composizioni è incredibilmente elevata, anche se con la prima e l’ultima canzone si raggiungono livelli davvero impressionanti. Non rimane che goderseli dal vivo, magari il 15 ottobre a Pratteln.
VOTO: 8,5 / 10
Hansi e compagni non hanno però certo paura di questi presupposti, ed in effetti il nuovo cd “At The Edge Of Time” parte subito mettendo le cose in chiaro: le attese saranno soddisfate a pieno. L’opener “Sacred Worlds” è una pura dimostrazione di classe della durata di oltre 9 minuti: ritmi non eccessivamente veloci ma una maestosità ed un’eleganza da far venire la pelle d’oca. Il tutto, tanto per non farsi mancare niente, accompagnato dai disegni melodici dell’Orchestra sinfonica di Praga. A mio modesto parere uno dei migliori brani mai scritti dalla band. Con “Tanelorn (Into The Void)” si schiaccia il piede sull'acceleratore, le ritmiche si fanno più dirette e il buon Hansi si lancia in acuti folli (difficilmente ripetibili dal vivo...), dando poi spazio ad un ritornello fatto apposta per essere cantato a squarcia gola dai seguaci. Con “Road Of No Release” e “Ride Into Obsession” abbiamo di nuovo un brano più lento ed uno più veloce, senza mai cali di tensione.
L’album scorre che è una bellezza ed arriva a “Control The Divine”, pezzo di elevata fattura vicino allo stile degli ultimi lavori. “A Voice In The Dark” è il brano scelto dai bardi per il primo video clip, una canzone trita ossa sullo stile “Valhalla”, con tanto di ritornello che si stampa in testa e non se ne va più. Il lavoro non poteva poi chiudere che con un’ulteriore perla: “Wheel Of Time”, epica composizione nuovamente supportata dall’Orchestra della capitale ceca. Un brano a tratti arabeggiante, a tratti cupo ed aggressivo, intricato e meraviglioso, che incarna alla perfezione le qualità compositive dei tedeschi.
I Blind Guardian si faranno sentire solo ogni 4 anni, ma quando lo fanno impartiscono lezioni di musica a tutti. La produzione del disco è ovviamente perfetta e la media delle composizioni è incredibilmente elevata, anche se con la prima e l’ultima canzone si raggiungono livelli davvero impressionanti. Non rimane che goderseli dal vivo, magari il 15 ottobre a Pratteln.
VOTO: 8,5 / 10
Commento di prova, controlliamo se funziona tutto :)
RispondiEliminabella recensione, fa venir voglia di ascoltare l'album...purtroppo questo genere lo reggo solo per 2 minuti...e pensare che una volta li adoravo. Firmato da un ex bardo ormai in esilio
RispondiEliminaTi ringrazio. Non ti preoccupare, presto scriverò una recensione di Jazz-Black Metal... o di Guccini! Hehehe!
RispondiEliminaOK lo ammetto, il metal non è una mia passione. Ma dovevo pur lasciare un commento sul tuo blog... well done! :-)
RispondiEliminaApprezzo il gesto mio caro Fratellum. Visto che per lavoro scrivo tutto il giorno al computer... mi sembrava giusto trovarmi un hobby in cui faccio esattamente la stessa cosa, hehehe :)
RispondiEliminabravo, bello, buono
RispondiEliminaFabio