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Serj Tankian & Orchestra @Teatro comunale Firenze, 03.10.2013

Immaginate Firenze, culla del rinascimento posata con delicatezza sulle rive del fiume Arno, con i suoi monumenti e le su opere d'arte. Poi immaginate il Teatro Comunale, luogo storico che ha visto passare le più grandi voci operistiche del pianeta. Ora pensate a questo stesso posto invaso da un vivace esercito di metallari. Il tutto è decisamente surreale, ma è esattamente quanto successo la sera del 3 ottobre, quando Serj Tankian, noto ai più per essere il cantante dei System of a Down, è arrivato nel Bel Paese accompagnato addirittura dall'Orchestra sinfonica italiana, per proporre il suo repertorio solista in chiave classica. 
Fiati, archi e percussioni cominciano lo spettacolo proponendo un brano di "Orca", il progetto sinfonico e puramente strumentale di Tankian, facendo entrare tutti i presenti nell'atmosfera elegante e magica della serata. Lo stesso vocalist spiegherà che il progetto ripercorre la vita di un'orca assassina, che in seguito a una travagliata analisi interiore si tramuta in delfino, passando così dal lato della luce. Il tutto è chiaramente un simbolo della lotta fra bene e male presente in ognuno di noi.
Chiusa l'introduzione strumentale Tankian sfoggia finalmente la sua magica voce, cominciano lo spettacolo con "Feed Us", che immediatamente coinvolge gli astanti. Sentire la potenza vocale del cantante di origini armene accompagnata da un'orchestra è qualcosa di indescrivibile. Certo, già tutto è stato visto nel DVD live "Elect the Dead Symphony", ma vedere, sentire e vivere tutto in prima persona è letteralmente da brividi, tanto che l'emozione prende il sopravvento su qualunque parte razionale, trascinandoti in un vortice di musica. 
I brani originariamente rock vengono alternati a quelli di "Orca", in un connubio decisamente vincente. Buffo vedere alcuni metallari cercare di sedersi belli composti e in silenzio durante le esibizioni dell'orchestra, per poi esplodere in boati disumani alla fine del brano. Gli eleganti musicisti sembrano divertisti, e in particolare maestro d'orchestra e primo violinista sono molto coinvolti, tanto che quest'ultimo introduce anche un brano in italiano, urlando a squarciagola "La figa di Beethoven" (Beethoven's Cunt). 
Serj - o Sergio, come viene chiamato dal pubblico fiorentino - dal canto suo non sbaglia un colpo, canta a pieni polmoni con una potenza sconvolgente, mandando in delirio il pubblico con pezzi come "Baby" o "Sky is Over". Non mancano accenni alla situazione del nostro pianeta, con inviti ad eliminare gli innaturali confini fra nazioni, e nemmeno frecciatine alla politica italiana, a cui vengono dedicate le canzoni "Lie, lie, lie" e "Money". Il gran finale viene affidato a "Empty Walls", che manda fuori di testa il pubblico, ormai tutto in piedi a cantare ed applaudire. 
A questo punto l'orchestra esce di scena, e Tankian regala ancora un brano ai presenti: "Goodbye", suonata solo con chitarra, piano e duduk, un meraviglioso strumento a fiato armento, che rende il tutto veramente speciale. 




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