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Helloween @ Estragon, Bologna - 06.03.2013

Il nostro viaggio per Bologna non comincia sotto i migliori auspici, con una pioggia torrenziale che ci accompagna in autostrada, azzerando praticamente la visuale. Arrivati nella bella città Emiliana, fatichiamo un po' a trovare il luogo dell'evento (figuriamoci se il mio navigatore poteva portarmi all'indirizzo esatto) ma alla fine arriviamo all'Estragon, un piccolo capannone industriale adibito a locale, posizionato nel nulla della zona fiera. La location, oltre alle dimensioni ridotte, si farà notare per alcune carenze organizzative, tanto che per procurarsi da mangiare sarà necessario uscire dalla sala. Ma poco male, visto che non siamo andati a Bologna per procurarci cibo, ma per goderci lo spettacolo dei mostri sacri del Power Metal conosciuti con i nomi di Gamma Ray ed Helloween.

Shadowside
La serata viene aperta dai brasiliani Shadowside. Abbiamo assistito per qualche minuto alla loro esibizione, ma essendo francamente poco interessati alla cosa, abbiamo deciso di mangiarci una piadina con salsiccia e cipolle, tra l'altro di dubbia qualità. 

Gamma Ray
L'Estragon è ormai gremito e l'aria comincia ad essere elettrica in vista dell'arrivo sul palco di Kay Hansen e soci. Detto fatto i quattro tedeschi si presentano al pubblico con le roboanti note di "Anywhere in the Galaxy". Il piccolo palco nasconde in parte il telone sullo sfondo, che rappresenta una zuccha di antiche memorie, ma quel che conta è quanto proposto dal gruppo, che dimostra immediatamente di essere in grande forma. L'audio è tutto sommato buono, e permette di godersi a pieno la potenza dei brani. Il buon Kay - che negli ultimi anni si è un po' "gonfiato" e "ingobbito" - sfoggia un beffardo sorriso avvolto in un mantello nero e si sofferma più volte a scherzare con il pubblico. I Gamma Ray in questa occasione, in cui si trovano nell'inusuale ruolo di spalla ad un altro gruppo, decidono di non proporre brani lenti e schiacciano il piede sull'acceleratore per tutta la durata dell'evento, con un grande lavoro dietro alle pelli per Michael Ehré, membro del gruppo solo dal 2012.
I raggi gamma colgono l'occasione per proporre due brani nuovi fiammanti, tratti dall'EP "Master of Confusion", intitolate "Empire of the Undead" e, appunto, "Master of Confusion". Entrambe sono risultate convincenti e di facile assimilazione, tanto che verso la fine dei pezzi il pubblico già accennava qualche coro.
Visto la serata non poteva mancare un richiamo all'era Helloween di Kay Hansen. Ed eccoci quindi tutti a cantare a squarcia gola la mitica "Future World". Lo show si conclude poi in modo trionfale, con la bella "Send me a Sign", lasciandoci nella memoria divertimento ed energia. Sapranno gli Helloween essere all'altezza?

Helloween
Finalmente lo hanno fatto! Finalmente hanno osato! Ho visto ormai diversi concerti degli Helloween, ma sempre le germaniche zucche hanno sacrificato molti nuovi pezzi validi per lasciar spazio ai classici del passato. Ora, dopo il fantasctico album "Straight out of Hell", hanno deciso di incentrare il loro spettacolo sul materiale nuovo, non solo dell'ultimo disco, ma anche del precedente "Seven Sinners". 
Lo show comincia un po' a sorpesa (ma neanche troppo per il sottoscritto) con "Wanna be God", più che una canzone una marcetta ritrmata con l'utilizzo quasi esclusivo di voce e percussioni. Subito dopo partono le note di "Nabataea", brano di cui tanto bene ho parla su queste pagine, e che si dimostra altrettanto bella dal vivo. Non c'è tempo per fermarsi, e si passa all'unico accenno ai brani classici fatta nella prima della parte del concerto, quella "Eagle Fly Free" che serve a conquistare definitivamente il pubblico. 
Bastano poche note per capire che anche gli Helloween, così come i Gamma Ray, sono in una forma smagliante. Compreso il nostro Andi Deris, che oltre a carisma e teatralità, fornisce una prestazione più precisa e pulita del solito. Nelle prime battute il suono risulta lievemente in passato, ma per fortuna migliora con il passare dei minuti.
Il concerto prosegue con una valanga di nuovi pezzi, dalla magnifica "Burning Sun" a "Waiting for the Thunder", dalla ballata "Hold me in your Arms" (a dire il vero forse l'unico momento poco convincente) a "Live Now!", utilizzata per cantare e giocare con il pubblico, che partecipa divertito.
Come anticipato anche i brani di "Seven Sinners" fanno la loro apparizione, con "Where the Sinners go" e "Who is Mr. Madman?", ma a dimostrazione del valore dell'ultimo disco, si nota immediatamente come il pubblico reagisca molto di più ai brani appena usciti, rispetto a quelli del 2012. Da segnalare anche l'esecuzione della bellissima "Falling Higher" e di "Power", sempre apprezzatissima dal pubblico.
Anche in questo caso va sottolineato il lavoro fenomenale del batterista, lo svizzero Daniel Löble, che oltre a sfoggiare precisione epotenza, si esibisce in un pregevole assolo, che a differenza di molti altri non scaturisce nella noita: bravo! Stranamente approssimativa invece l'esibizione del chitarrista Sascha Gerstner, evidentemente non in giornata.
È poi tempo per il gran finale. Gli Helloween tornano sul palco con la aggressiva "Are you Metal?", per poi essere raggiunti da Kai Hansen, che insieme a loro suonerà "Dr. Stein" e un medley fra "Helloween" , "How Many Tears" e "Heavy Metal is the Law". Alla fine tutti i Gamma Ray si uniscono alla festa, con la mitica "I Want Out" cantata da tutti, per un tribudio che rende giusto onore a uno show praticamente perfetto.









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