Passa ai contenuti principali

Megadeth - Th1rte3n

Dopo aver ascoltato qualche anteprima rubacchiata qua e là da Internet ero piuttosto perplesso sul nuovo lavoro dei Megadeth. I pochi secondi sentiti mi sembravano infatti piuttosto piatti e scontati. Beh, che questo mi serva di lezione, mai fidarsi delle anteprime, specialmente perché spesso di qualità piuttosto infima e decontestualizzati dal loro habitat naturale, ovvero l'album nel suo intero.
"Th1rte3n" è in realtà un lavoro molto ispirato, forse uno dei più ispirati nei tempi recenti sfornato da Dave Mustaine e soci (o forse sarebbe meglio dire Dave Mustaine e sudditi). L'album è fondamentalmente contraddistinto da due punti principali: la ricerca del ritornello perfetto e l'attitudine rockeggiante.
Nel primo caso si ha l'impressione che il nostro caro MegaDave continui nella sua straziante lotta - confermata anche nell'interessante autobiografia intitolata semplicemente "Mustaine" - contro i Metallica o, per essere più precisi, contro la fama dei Metallica. L'ossessione sembra infatti quella di riuscire a ottenere un successo che superi quello di James & Co, impresa quantomeno ardua visto le vendite record realizzate dai Four Horsemen nel corso della carriera. L'istrionico leader dei Megadeth, anziché godersi la popolarità del suo gruppo, vuole vincere, e per farlo questa volta - come già fatto senza successo in passato con "Risk" - tenta la carta delle melodie. Melodie belle, affascinanti, quasi radiofoniche in alcuni casi. Per nostra fortuna, non stiamo parlando di pivellini, ed il risultato è a dir poco grandioso, visto che nonostante tutto il quartetto non perde neanche un grammo della ferocia che lo contraddistingue. Così si ottengono brani entusiasmanti come la opener "Sudden Death", il singolo "Public Enemy No 1" - per cui è stato realizzato anche un assurdo videoclip che vede come protagonista una scimmia -, "Neverd Dead" o l'elegante e sinuosa "Black Swan".
La seconda caratteristica del disco è - come già detto - un'attitudine quasi Hard Rock. In alcuni pezzi dalla struttura piuttosto semplice le chitarre partono infatti a briglia sciolta, sorprendentemente senza troppi tecnicismi (assoli esclusi), componendo così riff adrenalinici, che ti fanno venir voglia di pogare contro il muro di camera tua. Mi riferisco in particolare a "Whose Life (Is This Anyways?)", "Fast Lane" e "Wrecker", tutti brani che nonostante la quasi banalità non stufano neanche dopo diversi ascolti e che amo particolarmente.
A tutto questo va aggiunto che il duo chitarristico Mustaine-Chris Broderick è ormai perfettamente oliato e riesce a tessere delle trame che non si sentivano da tempo, davvero notevole. Non da sottovalutare anche il ritorno al basso del figliol prodigo David Ellefson, che fa sentire il peso del suo strumento durante tutto l'arco dell'opera.
L'unico brano che ho trovato francamente inutile è "Guns, Drugs & Money", ma per il resto sono stato folgorato da questo lavoro nel suo insieme. Bravi Megadeth, bravo Dave!

VOTO: 8,5/10




Commenti

Post popolari in questo blog

Accept - Too Mean to Die

Ammettiamolo, il 2021 è iniziato in maniera piuttosto sonnolenta per quel che riguarda le uscite discografiche di qualità e gennaio è passato senza scossoni degni di nota, almeno per quel che riguarda i gusti del sottoscritto. Proprio verso la fine del primo mese dell'anno, ecco però spuntare come un raggio di sole in una giornata grigia i tedeschi Accept, con il loro Heavy Metal vecchia scuola.  Quando vedo il loro nome apparire nei nuovi album previsti, ho sempre il sorriso sulle labbra. In fin dei conti quante volte capita ancora di trovare una band che suona vero Metal incontaminato, con tutte le caratteristiche storiche che si associano a questo genere? Poche, sempre di meno in realtà. E quante volte capita di sentire un nuovo disco che oltre a essere come appena descritto, risulta anche pesante e quadrato, quasi militaresco, come solo la musica teutonica può essere? Non molto spesso. Proprio per questo amo gli Accept, con il loro stile inconfondibile e coerente.  Certo, ...

Rammstein - Rammstein

Quando si creano aspettative enormi per un album la situazione diventa pericolosa. Per fare felici i fan è infatti necessario realizzare un autentico capolavoro, altrimenti in molti rimarrebbero delusi. La cosa è ancora più vera se sono passati ormai dieci anni dall’ultimo disco pubblicato.  Questa è esattamente la situazione in cui si sono trovati i Rammstein, che a una decade di distanza da “Liebe ist für alle da” si ripresentano prepotentemente sul mercato, con un avvicinamento alla data di pubblicazione dell'album - senza nome, spesso chiamato semplicemente "Rammstein" - giocato d’astuzia e che ha creato un “hype” che non si vedeva da tempo nel mondo del Metal.  Il singolo “Deutschland”, con il suo video epico dalla qualità hollywoodiana, ha da subito fatto sperare in un album maestoso e granitico, come solo la band tedesca è in grado di fare. In questa canzone la voce di Till Lindemann, che risuona minacciosa ripercorrendo la storia della Germania, non...

Blind Guardian - At The Edge Of Time

Qualità e non quantità, questo da moltissimo tempo è il motto dei Blind Guardian, che nemmeno questa volta si sono smentiti, lasciando i loro fans in trepidante attesa per quattro lunghi anni. Una strategia che sicuramente lascia ai bardi di Krefeld tutto il tempo necessario per comporre nuove epiche ed intricate canzoni, ma che allo stesso tempo fa crescere le attese per ogni album fino all’inverosimile. Hansi e compagni non hanno però certo paura di questi presupposti, ed in effetti il nuovo cd “At The Edge Of Time” parte subito mettendo le cose in chiaro: le attese saranno soddisfate a pieno. L’opener “Sacred Worlds” è una pura dimostrazione di classe della durata di oltre 9 minuti: ritmi non eccessivamente veloci ma una maestosità ed un’eleganza da far venire la pelle d’oca. Il tutto, tanto per non farsi mancare niente, accompagnato dai disegni melodici dell’Orchestra sinfonica di Praga. A mio modesto parere uno dei migliori brani mai scritti dalla band. Con “Tanelorn (Into The Vo...